Sono capace di trovarmi commissioni lontanissime da casa, pur di prendere un mezzo pubblico, indossare la musica da passeggio e attraversare Milano, cercando di guardarla con occhi da turista
E ci riesco sempre: lo splendore della bellezza, della luce e dei cortili nascosti della Milano malafemmina, oziosa si, dopo il correre del giorno quando all imbrunire, dopo un aperitivo alle nove, si mette a guardare la anime che rientrano a casa
Chi non la ama, non la conosce. Chi si ferma al casino, non la sa ascoltare.
Lo sanno bene i giapponesi che, ammettendo di non conoscerla, cercano di fotografarne lo spirito, ogni istante. Chi ne parla male e’ perché se ne sente escluso.
Ed è facile rimanerne fuori: devi muovere il culo quando te lo dice lei e se non lo fai sei “out” – come si usa dire oggi – o sei una “slandra” o uno “slandrun”… In dialetto milanese.
Io sono quasi arrivata a casa e non vorrei scendere, andrei al capolinea, ma mi scade il biglietto e questo euro e cinquanta me lo sento ben speso per un tour d’amore, sotto a un cielo che sembra salentino, un vento che porta al mare ma termina in una suadente penombra alberata.
Ecco… Dietro ai finestrini, via Manzoni e giapponesi sotto al teatro alla scala che fotografano lo spirito estivo di una Milano da sorseggiare
auguri di buone feste
By: mà on 3 gennaio 2015
at 00:08
cosa cazzo è un cielo salentino?
By: mà on 7 ottobre 2014
at 15:12
Milano è particolare, bisogna capirla per amarla.
Jo
By: ricominciodanoitre on 10 luglio 2014
at 22:06