Pubblicato da: gigiababette | 30 giugno 2014

Tram(vai)… Vado

Sono capace di trovarmi commissioni lontanissime da casa, pur di prendere un mezzo pubblico, indossare la musica da passeggio e attraversare Milano, cercando di guardarla con occhi da turista

E ci riesco sempre: lo splendore della bellezza, della luce e dei cortili nascosti della Milano malafemmina, oziosa si, dopo il correre del giorno quando all imbrunire, dopo un aperitivo alle nove, si mette a guardare la anime che rientrano a casa

Chi non la ama, non la conosce. Chi si ferma al casino, non la sa ascoltare.
Lo sanno bene i giapponesi che, ammettendo di non conoscerla, cercano di fotografarne lo spirito, ogni istante. Chi ne parla male e’ perché se ne sente escluso.

Ed è facile rimanerne fuori: devi muovere il culo quando te lo dice lei e se non lo fai sei “out” – come si usa dire oggi – o sei una “slandra” o uno “slandrun”… In dialetto milanese.

Io sono quasi arrivata a casa e non vorrei scendere, andrei al capolinea, ma mi scade il biglietto e questo euro e cinquanta me lo sento ben speso per un tour d’amore, sotto a un cielo che sembra salentino, un vento che porta al mare ma termina in una suadente penombra alberata.

Ecco… Dietro ai finestrini, via Manzoni e giapponesi sotto al teatro alla scala che fotografano lo spirito estivo di una Milano da sorseggiare

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Risposte

  1. auguri di buone feste

  2. cosa cazzo è un cielo salentino?

  3. Milano è particolare, bisogna capirla per amarla.
    Jo


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